mercoledì 6 gennaio 2010

Gesù, un ribelle palistinese


Negli ultimi anni sono usciti molti libri e pubblicazioni che hanno messo in discussione la verità storica della figura di Gesù così come è stata tramandata dalla Chiesa. La scoperta dei cosiddetti "rotoli di Qumram" nel 1947 e nel 1956 in alcune caverne sulla riva nord-occidentale del Mar Morto sono gli unici testi biblici finora conosciuti precedenti al 100 D.C, ovvero in un epoca coeva a quella di Gesù.

Il ritrovamento, accaduto in modo assolutamente fortuito da un pastorello palestinese, ha gettato non poco scompiglio tra le autorità accademiche e quelle religiose. La località dei ritrovamenti era stata sede della comunità monastica degli esseni, che oltre all’ascetismo praticava la copiatura dei testi sacri appartenuti ai loro antenati israeliti. I monaci del Mar Morto produssero in pochi decenni una grande quantità di testi, poi nascosti in grandi anfore per salvarli dall’occupazione romana del 70 d.C.

In seguito alla fortunata scoperta, archeologi di tutto il mondo avviarono una grande campagna di scavi nell’intera zona desertica, rinvenendo ben 11 grotte, che custodivano, da quasi venti secoli, numerosi vasi e migliaia di manoscritti delle Sacre Scritture israelitiche, arrotolati e ben conservati.

La comunità Essena avrebbe secondo alcuni avuto una importante legame con la figura di Gesù, la cui veridicità storica sembra acquisire sfumature diverse da quelle consuete. Secondo Giancarlo Rosati, autore di "Gesù, ribelle palestinese" Gesù cercò di sfidare la stabilità d’Israele e nel farlo "cambiò la storia del mondo fino ai giorni nostri e potrebbe ancora cambiarla se solo si interpretasse in modo diverso il suo insegnamento".

Seguendo la pista dei vangeli gnostici Rosati traccia un Gesù che avrebbe attinto nella condivisione del suo messaggio a insegnamenti di dottrine più antiche, dando al lettore la possibilità di trovare un filo condutto
re con la tradizione buddista, indù e quella pagana. L'invito di Rosati è quello di dare risalto alla possibilità di un cammino spirituale che accomuni le verità fondamentali delle differenti religioni a scapito di un oscurantismo dogmatico che può causare divisioni e conflitti.

Secondo Rosati Gesù sarebbe un maestro illuminato che lungi dal dividere la realtà materiale da quella spirituale avrebbe invitato a scoprire Dio in ogni cosa offrendo la possibilità di cogli
ere l'unità nella molteplicità della manifestazione.



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