venerdì 8 gennaio 2010

Nessuno diventa illuminato



Ecco un breve estratto dal libro di Tony Parsons "The open secret - tutto ciò che è" tra pochissimi giorni anche in libreria oltre che online.

Tony smonta pezzo per pezzo i miti sull'illuminazione e ci mostra come essa sia qualcosa di assolutamente ordinario e sempre accessibile, salvo che per la mente spirituale.

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Nessuno diventa illuminato



Una volta credevo veramente che le persone diventassero illuminate e che quell'evento fosse simile a qualcuno che vince il primo premio alla lotteria nazionale. Una volta vinto il premio, il beneficiario avrebbe avuto garantita beatitudine permanente, infallibilità e incorruttibile bontà.


Nella mia ignoranza pensavo che queste persone avessero ottenuto e possedessero qualcosa che le rendesse speciali e totalmente diverse da me.

Questa idea illusoria aveva rinforzato in me la credenza che l’illuminazione fosse virtualmente impossibile da ottenere eccetto che per poche persone elette e straordinarie. Questi malintesi sorgevano da qualche immagine che mantenevo riguardo a come dovesse essere uno stato di perfezione. Non ero ancora in grado di vedere che l’illuminazione non ha nulla a che fare con la perfezione. Queste credenze erano grandemente rafforzate nel momento in cui comparavo la mia immaginaria inadeguatezza con l’immagine che intrattenevo di qualunque “eroe spirituale” verso cui in quel momento mi sentissi attratto.


Sento che la maggior parte delle persone vedono l’illuminazione in modo simile. Certamente ci sono state molte persone, e ancora ce ne sono, che cercano di incoraggiare tali credenze e che, in effetti, reclamano di essersi illuminate.


Ora posso vedere come questa sia una dichiarazione senza senso tanto quella di un qualcuno che proclami al mondo di essere in grado di respirare. Essenzialmente la realizzazione dell’illuminazione porta con sé l’improvvisa comprensione che non ci sia nessuno e nulla che si illumini.
L’Illuminazione semplicemente è. Non può essere posseduta, così come non può essere raggiunta o vinta come se fosse un trofeo.


Tutto e ogni cosa sono l’Uno, e tutto ciò che facciamo è metterci di mezzo attraverso il nostro cercare di arrivare a questo uno.
Coloro che reclamano l’illuminazione o prendono tale posizione, semplicemente non ne hanno realizzato la natura paradossale e presumono di possedere uno stato che immaginano di aver raggiunto.

Essi hanno probabilmente avuto una profonda esperienza personale di qualche natura, ma questa non supporta assolutamente nessuna relazione con l’illuminazione.
Di conseguenza resteranno ingabbiati nei propri concetti individualistici basati sul loro particolare sistema di credenze.


Queste persone hanno spesso bisogno di intraprendere il ruolo di “insegnanti spirituali” o “maestri illuminati” e inevitabilmente attraggono coloro che hanno bisogno di essere studenti o discepoli. I loro insegnamenti, ancora radicati nel dualismo, promuovono una netta e incolmabile scissione tra l’“insegnante” e chi segue l’insegnamento. Quando il seguito dell’insegnante cresce, anche il ruolo esclusivo del maestro ha bisogno di essere esaltato.


Uno dei sintomi più classici, quando tale ruolo è stato adottato, è di evitare qualunque ammissione o segno di “umana debolezza”. Inoltre di solito si crea una maggiore distanza tra il “maestro” e i suoi seguaci.

Man mano che l’essere speciale del “maestro” diventa sempre più effettivo e le richieste da parte dei seguaci divengono sempre più grandi, invariabilmente gli insegnamenti diventano più oscuri e contorti.

Quando l’oscurità degli insegnamenti cresce, anche la scissione diventa più ampia e molti dei seguaci spesso diventano più confusi e sottomessi. L’effetto tipico su coloro che ne restano coinvolti può essere di indiscussa adulazione, disillusione, o un risveglio e un andare oltre.


Comunque, questo tipo di influenze si sono affermate e hanno mantenuto un senso illusorio di dubbio e inadeguatezza nell’inconscio collettivo riguardo alla capacità delle persone di realizzare e permettere qualcosa che è naturale, semplice e disponibile come il respirare.


Coloro che hanno pienamente compreso e abbracciato l’illuminazione non hanno assolutamente nulla da vendere. Quando condividono la loro realizzazione, non hanno bisogno di abbellirsi o di abbellire quello che condividono. Né hanno alcun interesse nell’essere delle madri, dei padri o degli insegnanti.

L’esclusività alimenta l’esclusione, mentre la libertà è condivisa attraverso l’amicizia.


Tony Parsons ("The open secret-tutto ciò che è", © Laris Editrice 2009)

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mercoledì 6 gennaio 2010

Gesù, un ribelle palistinese


Negli ultimi anni sono usciti molti libri e pubblicazioni che hanno messo in discussione la verità storica della figura di Gesù così come è stata tramandata dalla Chiesa. La scoperta dei cosiddetti "rotoli di Qumram" nel 1947 e nel 1956 in alcune caverne sulla riva nord-occidentale del Mar Morto sono gli unici testi biblici finora conosciuti precedenti al 100 D.C, ovvero in un epoca coeva a quella di Gesù.

Il ritrovamento, accaduto in modo assolutamente fortuito da un pastorello palestinese, ha gettato non poco scompiglio tra le autorità accademiche e quelle religiose. La località dei ritrovamenti era stata sede della comunità monastica degli esseni, che oltre all’ascetismo praticava la copiatura dei testi sacri appartenuti ai loro antenati israeliti. I monaci del Mar Morto produssero in pochi decenni una grande quantità di testi, poi nascosti in grandi anfore per salvarli dall’occupazione romana del 70 d.C.

In seguito alla fortunata scoperta, archeologi di tutto il mondo avviarono una grande campagna di scavi nell’intera zona desertica, rinvenendo ben 11 grotte, che custodivano, da quasi venti secoli, numerosi vasi e migliaia di manoscritti delle Sacre Scritture israelitiche, arrotolati e ben conservati.

La comunità Essena avrebbe secondo alcuni avuto una importante legame con la figura di Gesù, la cui veridicità storica sembra acquisire sfumature diverse da quelle consuete. Secondo Giancarlo Rosati, autore di "Gesù, ribelle palestinese" Gesù cercò di sfidare la stabilità d’Israele e nel farlo "cambiò la storia del mondo fino ai giorni nostri e potrebbe ancora cambiarla se solo si interpretasse in modo diverso il suo insegnamento".

Seguendo la pista dei vangeli gnostici Rosati traccia un Gesù che avrebbe attinto nella condivisione del suo messaggio a insegnamenti di dottrine più antiche, dando al lettore la possibilità di trovare un filo condutto
re con la tradizione buddista, indù e quella pagana. L'invito di Rosati è quello di dare risalto alla possibilità di un cammino spirituale che accomuni le verità fondamentali delle differenti religioni a scapito di un oscurantismo dogmatico che può causare divisioni e conflitti.

Secondo Rosati Gesù sarebbe un maestro illuminato che lungi dal dividere la realtà materiale da quella spirituale avrebbe invitato a scoprire Dio in ogni cosa offrendo la possibilità di cogli
ere l'unità nella molteplicità della manifestazione.



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martedì 5 gennaio 2010

Il qui e ora di Lino Rosi




Qui e Ora è un libro scritto con la semplicità di chi non desidera tanto intellettualizzare ciò di cui parla quanto comunicare il più possibile con freschezza e sincerità la rivelazione d'amore che lo ha investito. Ne pubblichiamo qui un breve estratto.

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L’amore la forza creatrice più dinamica forte e sicura. E' quella che garantisce sempre e comunque una riuscita ottimale, anzi perfetta in ogni cosa della sorgente che desidera manifestarsi o desideri creare. Ora perché Dio abbia voluto creare, abbia voluto porre tutto questo universo di cose davanti ai tuoi occhi o per meglio dire metterti all’interno di questa infinita serie di cose che è rappresentazione di Dio, resta nel suo più profondo una sorta di mistero, non sappiamo la vera ultima ragione che spinge il creatore a creare però noi sappiamo molto sappiamo che per puro e semplice motivo di assecondamento della sua natura, cioè “Amore” inevitabilmente l’amore porta alla creazione. Possiamo immaginare che in un certo momento della sua esistenza, immerso nel nulla assoluto, Dio abbia sentito la necessità di palesarsi da uno a molti, può essere che si sia annoiato e abbia sentito la necessità di scindersi in più parti, comunque ha deciso di manifestarsi attraverso la materia: quello che oggi sei tu.
(da "Qui e ora" di Lino Rosi @ Laris editrice 2009)