Per tre anni ricoprì la carica di Shankaracharya di Karvipitham (è un’alta carica simile a quella papale per la religione cattolica ), che abbandonò per servire l’umanità. Si dedicò allo studio ed alla ricerca della psicologia e della filosofia occidentali, per comparare e trovare sempre nuovi punti di sintesi con la cultura e le scienze orientali.
Oltre ad essere un filosofo (ha al suo attivo ben 45 libri) e un poeta ha lasciato la sua impronta anche nella scienza.
Nel 1970 si sottopose alle indagini della scienza occidentale visitando il Menninger Institute negli Stati Uniti,ma lui stesso fu anche un esperto di omeopatia e di medicina Ayurvedica.
Ha fondato l’Istituto Himalayano Internazionale di Scienza Yoga, creando in quattro anni una Cittadella Medica, con uno dei migliori ospedali dell’India, il primo ospedale nel mondo dove si incontrano la medicina occidentale e quella orientale e dove ha sede una nuova facoltà universitaria per medici e una scuola di infermieri.
Nel 1996, nel momento in cui si preparava ad abbandonare il proprio corpo, lasciò precise istruzioni di non costruire alcun luogo sacro , né di fare alcuna cosa per commemorare il suo nome.
Laris ha pubblicato alcuni testi di questo grande yogi. Qui sotto alcuni brevi passi estratti dal suo libro "Yoga, la scienza sacra".
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Mente, la differenza con la psicologia occidentale
"La psicologia yogica antica spiega che la mente ha una capacità immensa: se si riesce a controllarla e a trattenerla dalle distrazioni e dagli sprechi energetici, la si può disciplinare e indirizzare nella giusta direzione. La psicologia yogica è una scienza completa e talmente profonda che può essere compresa unicamente per mezzo della pratica, o solo memorizzando gli Yoga-Sutra. Il metodo di Patanjali è sottile, esatto e profondo e ritengo che se gli psicologi moderni capissero e adottassero l’acume dei metodi sottili di Patanjali, potrebbero offrire un ottimo servizio alla società. Purtroppo il programma di studio degli psicologi non comprende la pratica che insegna a varcare i confini del conscio e dell’inconscio, permettendo di acquisire la consapevolezza dell’anima che è il vero scopo dell’esistenza. La psicologia si occupa della vita mentale conscia e subconscia. Con l’ausilio dell’analisi e della terapia, il contenuto inconscio può essere riportato in superficie, verso la mente conscia, dove può finalmente essere affrontato e coordinato. Contrariamente alla psicologia occidentale moderna, la scienza dello yoga include nel suo studio della mente conscia e inconscia anche l’anima, come sorgente stessa della mente e delle sue modificazioni. Senza conoscere il proprio vero Sé, sva-rupa, non è possibile esercitare il perfetto controllo della mente".
Swami Rama
La natura dell'uomo è pace, felicità e gioia
"Perché aspirare a guadagnarsi il paradiso dopo la morte se il regno di Dio è dentro di noi? Cercate piuttosto di trovare il regno della pace qui e ora, dentro di voi. Potrete riuscirvi quando, dopo aver compreso i vari aspetti di chitta, avrete imparato a disciplinare voi stessi. Il terzo sutra afferma: tada drashtuh sva-rupevasthanam. Quando avrete conseguito il controllo della mente e delle sue mo-
dificazioni, esisterete come saggi o veggenti e sperimenterete costantemente la vostra natura intrinseca. A questo punto non sarete più studenti che devono praticare delle discipline ma veri saggi. I veggenti sono coloro che vedono le cose come sono e non si lasciano coinvolgere dalla realtà che osservano. Chi ha una visione chiara non si identifica con gli oggetti della mente, non è turbato
dagli stimoli esterni, dalle seduzioni e dalle tentazioni del mondo: è semplicemente testimone degli eventi. Per esempio, se il vicino di casa muore, andrete a trovare i suoi familiari e, in segno di solidarietà, vi metterete a piangere con loro, mostrandovi solidali, ma interiormente non sarete turbati dalla morte perché ne conoscete il significato. Le persone confuse si identificano con gli oggetti del mondo, invece voi saprete vedere gli oggetti del mondo così come sono e, pur godendo di essi, rimarrete immersi nella vostra vera natura".
Il fiume che si immerge nell'oceano non torna indietro
"Una volta giunto allo stadio del samadhi, il ricercatore è libero dall’identificazione con gli oggetti del mondo e immedesimato nella sua natura essenziale: è diventato unoyogi. La sua mente, le azioni e le parole saranno guidate dalla pura coscienza e quindi non commetterà più errori, non potrà danneggiare, ferire o offendere nessuno, in alcun modo. Sarà creativo, dinamico e distaccato e potrà
comprendere il significato della vita. Una volta raggiunto lo stato più alto della pace, non sarà più toccato dall’irrequietezza del mondo. Molti di voi si domandano se, una volta raggiunto il samadhi, potranno ancora condurre una vita matrimoniale. Certamente! Persino tutti i grandi rishi e tutti i veggenti, con l’esclusione di pochissimi fortunati, erano sposati e avevano una famiglia. Questi uo-
mini vissero tutti a lungo e furono importanti Maestri. Non è facile restare scapoli o praticare il celibato. Sposando la propria filosofia è possibile raggiungere il samadhi e contemporaneamente condurre una vita di famiglia. Cinque dei miei maestri erano uomini sposati".______________________________________________________________________________________
Link
- "Yoga e la scienza sacra" di Swami Rama
- "L'arte di vivere allegri" di Swami Rama
- "Vivere senza paura" di Swami Rama
- Hymalayan Yoga Institute
- Biografia
1 commento:
Great blog ...Thanks for sharing .. how to become slim and fair
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